Luca Nolasco ha un brillante curriculum: la laurea con lode in Filosofia, un dottorato di ricerca, una borsa di studio post laurea e, nello specifico dell’incontro odierno, alcuni Master quali quello in Management Pubblico ed e-Government, in Euromediterranean School of Law and Politics, in Valorizzazione del Patrimonio Culturale e in Management e Governance del Territorio.
Come poter introdurre il suo intervento? Spesso si trovano affermazioni molto diffuse come “con la cultura non si mangia”, “la cultura non serve, interessa a pochi, non rende…”, frasi che ci allontanano in tal modo dal partecipare alle iniziative culturali di ogni tipo e ci inducono a dimenticare che essa “è parte della nostra vita come l’aria che respiriamo.”
E allora bisogna modificare il nostro atteggiamento e saper gustare ogni sapore della cultura: come è stato detto alcuni anni fa in un convegno degli Istituti italiani di cultura, la cui parola d’ordine fu “"la Cultura si mangia... ed ha anche un ottimo sapore!", per cui partendo proprio da qui, dal "sapore" della cultura, si è evidenziata la necessità di “cambiarne paradigma, affiancando alla tradizionale definizione una nuova e più attuale, connessa ai risvolti economici che le riconoscono un ruolo sempre più rilevante nella nostra società.”
E in Puglia e nel nostro territorio in particolare, grazie all’attivismo e alle profonde competenze di esperti del settore, come il nostro ospite, si stanno realizzando percorsi condivisi, tra territorio, istituzioni culturali nazionali ed europee, “per la creazione di un vero e proprio sistema dei beni culturali, tra l'innovazione tecnologica e l'impatto sociale, votato alla ricerca e alla sperimentazione di nuove soluzioni comunicative.”
Nella locandina di presentazione dell’iniziativa è stata inserita una foto del grande scrittore Camilleri il quale ha così sfatato le false idee contrarie.
Elenco del perché con la cultura si mangia di Andrea Camilleri
1. Eva quando prese la mela dall’albero e la offrì ad Adamo, fece cultura.
2. La prima madre che svezzò il suo bambino con delle bacche che aveva scoperto commestibili, fece cultura.
3. Il primo uomo che appuntì un sasso per cacciare e quindi mangiare, fece cultura.
4. Il primo uomo che incise sulla roccia un bufalo per comunicare che lì c’era da cacciare e quindi da mangiare, fece cultura.
5. Il primo uomo che si rese conto che la carne di animale era gustosa, fece cultura.
6. Il primo uomo che fece due buchi su un uovo di dinosauro, lo bevve e consigliò al suo clan di fare lo stesso, fece cultura.
7. Il primo uomo che sfregando due legnetti provocò una scintilla con la quale accese un fuoco su cui cucinò la carne dei bufali, fece cultura.
8. Il primo uomo che, arrabbiato per il bufalo che gli era appena scappato, maciullò con le mani alcune olive e si accorse che potevano essere un buon condimento per la carne di bufalo, fece cultura.
9. Il primo uomo che dopo un’indigestione di carne di bufalo, provvide ad avvertire gli altri che non bisognava mangiarne troppa, fece cultura.
10. Il primo africano e il primo indoeuropeo, che si scambiarono i loro diversi cibi, fecero cultura.
11. Dal che si deduce, contrariamente a chi afferma l’opposto, che con la cultura si mangia eccome, talvolta meglio talvolta peggio ma si mangia.
E allora, buon appetito!!!