“Il ruolo del geologo in una terra che cambia”

Paolo Sansò in videoconferenza venerdì 18 febbraio 2022 alle ore 18:00 per l'Università Popolare “Aldo Vallone”

“Il ruolo del geologo in una terra che cambia”

Il professore Paolo Sansò, docente di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università del Salento, oggi venerdì 18 febbraio 2022 alle ore 18:00, in videoconferenza, terrà una relazione su “Il ruolo del geologo in una terra che cambia”, evento programmato dall’Università Popolare “Aldo Vallone” con un’introduzione della Presidente prof.ssa Beatrice Stasi. L’incontro si propone lo scopo di illustrare quali siano i risvolti sociali ed economici della Geologia: una disciplina, infatti, che in apparenza si occupa di oggetti, le rocce, alquanto lontani dalla nostra sfera personale. In più, anche la smisurata ampiezza del tempo geologico la rendono alquanto lontana dai problemi del vivere quotidiano. In realtà le conoscenze geologiche di una regione permettono di pianificare le attività antropiche in armonia con le dinamiche geologiche del pianeta in modo da evitare lo sperpero di ingenti risorse economiche e situazioni di rischio per la popolazione. L’illustre ospite, dal 2002, è professore associato nell’Università del Salento di Geografia fisica e Geomorfologia e svolge attività didattica nell'ambito del corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie dell'Ambiente e della laurea magistrale in Scienze Ambientali. Nel 2012 ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale per accedere al ruolo di professore di prima fascia nello stesso ambito scientifico didattico. L'attività di ricerca, documentata in oltre cento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali, interessa differenti aspetti della geomorfologia e della geologia ambientale. In particolare, essa ha riguardato la ricostruzione dell'evoluzione del paesaggio costiero pugliese in risposta alle variazioni del livello del mare, del clima e delle attività antropiche nel corso dell'Olocene. Sono state inoltre sviluppate ricerche su fenomeni che comportano situazioni di pericolosità e/o rischio nel territorio pugliese. Sono stati così studiati i fenomeni di erosione costiera, gli effetti di maremoti verificatisi in epoca storica sulla fascia costiera, i fenomeni di crollo e di alluvionamento legati alla evoluzione del paesaggio carsico. Da più contributi scientifici emerge, infatti, secondo quanto riporta Marisa Grande, in un articolo su Corriere Salentino.it “Alla scoperta del Salento: geomorfologia e carsismo”, l’attenzione che gli studiosi, tra i quali un ruolo di primo piano è assegnato al prof. Sansò, pongono “nel monitorare, anche attraverso il Salento, le dinamiche complesse attuali derivate dalla interazione di molte condizioni di origine geofisica, per prevedere gli scenari futuri della Terra all’interno dei fenomeni allarmanti del riscaldamento globale, dello scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai continentali e del conseguente innalzamento del livello degli oceani. Il Salento, infatti, per la sua caratteristica morfologica prevalentemente pianeggiante, con alcune aree depresse, sulle quali si elevano solo dolci rilievi, denominati Serre e Murge Salentine, per non oltre 200 metri di altezza, rappresenta quasi una ‘cartina di tornasole’ per calcolare le conseguenze anche minime delle variazioni altimetriche subite dal livello marino.” Come si può ben comprendere il tema della relazione assume un particolare interesse anche per ottenere alcune risposte in merito ad alcuni problemi di stretta attualità che riguardano il nostro territorio costiero quali la tutela della falesia con i possibili interventi per prevenirne l’erosione, il ripristino delle dune e il ripascimento delle spiagge, all’interno di una visione di sviluppo strategico, integrato e sostenibile delle nostre coste. Per poter liberamente partecipare all’evento, è stato attivato un accesso a Meet, aperto a soci e non soci, attraverso il link che di seguito riportiamo: https://meet.google.com/tko-cvyg-ccy .