Il 25 aprile a Galatina e Lecce

"Il suono della parola Liberazione è un potente collante per le nostre coscienze e per la nostra cultura -scrive sulla sua pagina facebook, Fabio Vergine, sindaco di Galatina- 25 aprile significa pace, significa unità, significa fratellanza. È la festa di tutti, il giorno in cui ricordiamo lo sforzo di un popolo che si è unito e grazie a una politica di pacificazione nazionale capace di evitare sia i rigorismi estremi di una malintesa epurazione sia i facili trasformismi. Siamo italiani, siamo europei. Ma soprattutto ci sentiamo esseri umani, tutti uguali e tutti liberi".
L’anniversario della Liberazione, a Lecce, è stato oggi celebrato con grande partecipazione di cittadini e istituzioni nel segno del comune intento di ricordare i sacrifici posti alla base della democrazia, della libertà e della pace. La cerimonia, organizzata dalla Prefettura con la collaborazione delle istituzioni civili e militari della provincia, d’intesa con il Comitato Provinciale per la valorizzazione della Cultura della Repubblica, ha avuto inizio alle ore 09.00 in Piazza Partigiani, alla presenza delle Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano, del Presidente del Consiglio Regionale Puglia Loredana Capone, di parlamentari, dei vertici della magistratura e delle più alte autorità civili e militari, cittadine e della provincia.
All’evento, arricchito da momenti musicali a cura di un’orchestra di fiati del Conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce, hanno partecipato le Associazioni combattentistiche e d’arma, l’ANPI, una delegazione di studenti e la giovanissima Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di Lecce, Fatima Baig, la quale ha ricordato come la scuola debba essere “un luogo di partecipazione e solidarietà, dove studentesse e studenti imparano ad essere cittadine e cittadini responsabili, attivi e consapevoli”. Il Prefetto ha sottolineato che “non bisogna dare per scontati i valori che ci hanno trasmesso i nostri patrioti anzi, la responsabilità della loro salvaguardia deve passare attraverso l’opera quotidiana di ciascuno di noi”.