Diffondere la conoscenza di una prestigiosa realtà presente nella nostra Università del Salento, quale è il Centro di studi papirologici con l’annesso Museo Papirologico, è l’obiettivo dell’incontro programmato per oggi venerdì 6 maggio alle ore 18:00 dall’Università Popolare “Aldo Vallone”, con la relazione sul tema “Forme e contenuti del libro nell'Antico Egitto” della prof.ssa Natascia Pellè, che sarà introdotta dalla Presidente dell’Università Popolare, prof.ssa Beatrice Stasi. Quali le finalità del Centro di studi papirologici, così attivo nell’ateneo salentino? Lo studio e l’incremento delle collezioni di papiri greci, ieratici, demotici e copti dell’Università, la ricerca archeologica di materiali papiracei in Egitto, la diffusione degli studi papirologici rappresentano alcune idee guida e consentono di raccogliere un ricco e prestigioso patrimonio culturale custodito nel Museo. L’interesse e l’attenzione per il mondo antico è molto diffuso anche tra le giovani generazioni che si avvicinano con entusiasmo a scoprire queste tematiche. Il compito di introdurci in questo particolare universo è affidato alla prof.ssa Natascia Pellè che è ricercatrice di Filologia Classica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, membro senior del Centro di Studi Papirologici dello stesso Ateneo e del Team della Missione Archeologica del Centro. I suoi principali interessi di studio sono rivolti ai papiri letterari, in particolare ai papiri storici ed omerici e tra i suoi lavori scientifici si possono ricordare i seguenti: I Frammenti delle opere storiche di Senofonte, Corpus dei Papiri Storici Greci e Latini, parte A. Storici greci-1. Autori Noti, vol. 8, Pisa-Roma 2010; Le livre d’histoire dans le papyrus, Les Cahiers du CeDoPaL, Liège, 2012; Le Historiae di Tucidide nel mondo antico: ricerche bibliologiche e paleografiche, Pisa-Roma c.d.s. . Affronteremo così, come ci riferisce l’illustre ospite, “un viaggio nella cultura scritta dell’antico Egitto attraverso l’illustrazione dei libri che circolavano nella società ellenizzata del Paese nelle epoche tolemaica, romana e bizantina, non solo nell’élite governativa ma anche nelle fasce alfabetizzate della popolazione indigena, via via sempre più permeata di cultura greca sia per necessità sia in virtù di un naturale processo di reciproca compenetrazione. La vasta diffusione della letteratura greca e, in misura minore, latina in Egitto nei periodi indicati è documentata da un gran numero di frammenti di rotoli di papiro, di codici papiracei e pergamenacei e di tavolette lignee, materiali che in molti casi hanno contribuito ad ampliare la conoscenza della letteratura classica, dal momento che alcune opere ci sono pervenute soltanto su papiro, mentre nessuna traccia ne ha conservato la tradizione manoscritta medievale. I frammenti giunti a noi, e pubblicati a partire dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri, rivelano una fruizione simultanea di una varietà inimmaginabile di libri: alcuni destinati alla conservazione in biblioteca, altri circolanti in contesti di studio, altri utilizzati nella scuola o adoperati per puro diletto da persone amanti della lettura. Nell’incontro mi propongo di esaminare le varie tipologie di libro attestate dalla documentazione papirologica, analizzando da vicino anche i supporti scrittorî e gli strumenti utilizzati per vergare tali supporti.”