Scongiurate norme europee miranti a indicare il vino come cancerogeno. Soddisfazione della Camera di Commercio di Lecce

Scongiurate norme europee miranti a indicare il vino come cancerogeno. Soddisfazione della Camera di Commercio di Lecce

Al Parlamento Europeo di Strasburgo sul vino ha vinto la linea congiunta di Italia e Francia ed è stata scongiurata la penalizzazione che era ipotizzata nel “Cancer Plan”, il documento che doveva essere approvato e nelle cui linee era previsto che il vino fosse equiparato alle sigarette nelle misure di “avvertimento” sulle etichette, e per il divieto di sponsorizzazioni sportive da parte delle aziende che producono vino. La Camera di Commercio di Lecce esprime piena soddisfazione per questo risultato, dovuto agli emendamenti presentati da tre parlamentari europei, uno francese, uno tedesco e il salentino Paolo de Castro, di diversa estrazione politica, a dimostrazione che la contrarietà alle norme che avrebbero penalizzato il consumo di vino, è stata trasversale tra le forze politiche presenti nel Parlamento.
“E’ un ottimo risultato per il vino italiano, e salentino in particolare” – afferma il Presidente della Camera di Commercio, Mario Vadrucci – “Sono state scongiurate norme che avrebbero penalizzato notevolmente l’attività delle aziende salentine, e annullato millenni di cultura del vino, che fa parte della storia della nostra terra. Devo ringraziare l’impegno su questo importante argomento, dei parlamentari salentini, Andrea Caroppo, Raffaele Fitto e Paolo De Castro, quest’ultimo autore degli emendamenti votati poi in favore delle tesi italiane. Ma va sottolineato anche il contributo delle associazioni di categoria e dei parlamentari italiani, con in testa il sen. Dario Stefano, Presidente della Commissione Politiche Europee, per il riconoscimento della storia e della cultura italiana del vino. Interpretando il sentimento del mondo del vino salentino, ma anche quello delle comunità che conoscono e vivono la storia di questo prodotto, i nostri esponenti a Strasburgo hanno ottenuto che sulle etichette vengano inserite non l’”allarme”, come succede per il fumo, bensì le informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Sono poi state approvate anche norme meno rigide riferite alle sponsorizzazioni di manifestazioni sportive da parte di imprese vinicole. Questo salva tante aziende salentine che alla vendita del loro prodotto, soprattutto all’estero, affidano la loro attività e il lavoro di tante persone, che in questo modo non vengono penalizzate. D’altra parte il lavoro della Camera di Commercio di Lecce è stato importante per fornire ai rappresentanti italiani nel Parlamento Europeo qualche elemento in più a sostegno del vino italiano. Qualche anno fa, infatti, il Multilab della Camera di Commercio di Lecce, allora presieduto da Antonio Schipa, Direttore di Confesercenti Lecce, e attuale consigliere della Camera, e l’Università del Salento, con il prof. Michele Maffia, portarono a termine un progetto che permise di certificare la presenza nei vini rossi del Salento, soprattutto nel Negroamaro, una rilevante quantità di molecole bioattive, soprattutto resvelatrolo, che ha una funzione antiossidante, e antitumorale, nel senso che previene l’insorgenza dei tumori e inibisce processi metastatizzanti. Praticamente lo studio, allora pubblicato su “Cancer Letters” certificava tutto il contrario di quanto il “Cancer plan”, che stava per essere adottato dal Parlamento Europeo, prevedesse. Sta ora alle aziende salentine continuare a produrre, puntando sulla qualità, per confermare la bontà dell’uso moderato e responsabile del vino, per le fortune delle nostre produzioni in tutto il mondo”.