"Che cosa farò da grande?" L'orientamento al Polo 1 di Galatina

“La persona necessita di continuo orientamento e ri-orientamento rispetto alle scelte formative, alle attività lavorative, alla vita sociale. I talenti e le eccellenze di ogni studente, quali che siano, se no costantemente riconosciute ed esercitate, non si sviluppano, compromettendo in questo modo anche il ruolo del merito personale nel successo formativo e professionale. L’orientamento costituisce perciò una responsabilità per tutti gli ordini e gradi di scuola, per i docenti, per le famiglie e i diversi attori istituzionali e sociali con i quali lo studente interagisce” (Linee guida per l’orientamento, D.M. n. 328/2022).
È con questo presupposto che il nostro Istituto ha organizzato una serie di occasioni formative per gli alunni della scuola secondaria di I grado “G. Pascoli”. Le attività hanno dapprima coinvolto gli studenti delle classi terze che, grazie al sociologo e pedagogista Paolo De Blasi, hanno riflettuto sul momento importante della scelta, come quella della scuola superiore, che ha un ruolo fondamentale per la costruzione del proprio futuro. Di particolare interesse la visione del film Cielo d’ottobre diretto da Joe Johnston, basato su una storia vera, che racconta quanto la forza di volontà e la passione possano contribuire a realizzare i propri sogni. Nel film il protagonista, dopo un primo fallimento, grazie all’incoraggiamento della sua insegnate che aveva molta fiducia in lui, è riuscito nell’impresa di lanciare un missile nello spazio.
Dal 7 al 9 febbraio si è, quindi, proseguito con uno stop alle lezioni tradizionali per vivere incontri, confronti, dibattiti e laboratori che hanno coinvolto attivamente gli studenti, facendo emergere le proprie caratteristiche e peculiarità. Il percorso di orientamento, che ha visto come protagonisti gli operatori del centro per l’impiego di Galatina Arpal Puglia, è partito dalla descrizione dei servizi offerti dal centro stesso, in una modalità differenziata rispetto all’età dei ragazzi.
Le classi terze sono state guidate in un percorso specifico sulla consapevolezza, al fine di arrivare a fare una scelta convinta, nella prospettiva di un obiettivo professionale chiaro per il proprio futuro. Dopo la presentazione – sottolineano gli esperti del centro per l’impiego - abbiamo fatto lavorare i ragazzi in gruppo, insistendo in modo particolare sulle competenze trasversali, oltre a quelle specialistiche. Gli studenti hanno partecipato a laboratori sul lavoro e le professioni. Partendo da un profilo professionale predefinito, hanno descritto il percorso di studi che bisogna seguire per arrivare ad esercitare quella professione. In un altro laboratorio, gli studenti si sono esercitati sulle differenze tra le professioni che lavorano con i dati, con le persone o con le arti.
Le classi seconde hanno lavorato molto sugli indizi, in base ai quali indovinare la professione. Si è sempre parlato di lavoro ma in un clima più giocoso, che ha saputo coinvolgere gli studenti. Le classi prime si sono cimentate con il concetto degli interessi e delle competenze, soft e hard skills: ognuno di noi riempie la propria valigia personale, con le competenze sviluppate a scuola ed anche con quelle derivanti dal lavoro di gruppo e dagli interessi extra-scolastici. Ognuno con la propria valigia è arrivato in una stazione diversa, da quella tecnologica a quella contenente i mestieri quasi perduti.
“Un’occasione per praticare una didattica metacognitiva – sottolinea il dirigente scolastico Luisa Cascione – generare idee e consapevolezze, munire i nostri giovani studenti di lenti colorate, con cui guardare, capire, reinventare il mondo”.