In quasi due anni di amministrazione abbiamo lavorato, pazientemente, nel tentativo di sistemare ciò che andava sistemato, di conservare ciò che andava conservato e di lavorare per Galatina 2030.
Sin da subito ci siamo resi conto di avere di fronte una opposizione composita, in cui erano presenti più personalità con uno spessore umano e culturale diverso. Con qualcuno di questi, senza ricevere sconti nel merito e nel metodo, abbiamo intrapreso un percorso costruttivo su singoli obiettivi e singole battaglie che avessero, come principio ispiratore, non mera ideologia ma idee e azioni concrete per il benessere della nostra intera comunità.
Abbiamo però trovato una minoranza nella minoranza che vive la politica con senso di rivalsa e rancore: dopo diversi tentativi ed inviti al dialogo ed alla condivisione, abbiamo compreso che le questioni non riguardavano più il piano politico, ma piuttosto quello personale. Così, abbiamo voltato pagina.
Stiamo lavorando per migliorare la Città e tessendo relazioni sane, a tutti i livelli, che possano portare ad una crescita comune e che, soprattutto, non siano funzionali alle nostre vicende familiari o aziendali. E, mentre governiamo, ascoltiamo dei TG casalinghi con proclami di appropriazione di ogni singolo intervento dell’Amministrazione: “hai bevuto un cappuccino? Io lo bevevo già nel 1982, l’ho inventato io!”.
Quasi sempre si tratta di argomentazioni risibili, in alcuni casi ci si basa su fatti reali ma artatamente rimaneggiati. Chiunque conosca la macchina amministrativa - e non semplicemente se ne sia fatta una idea visitando gli uffici comunali per 5 anni come fosse il salone del proprio parrucchiere -, sa benissimo che tra il dire ed il fare esiste la burocrazia e la necessità di organizzarla, il lavoro quotidiano, la capacità di realizzare i progetti e di aprire i cantieri. Delle due l’una: o, arrivando, abbiamo trovato l’Eldorado e abbiamo dovuto solo inaugurare cantieri – come ossessivamente va proclamando l’ex assessore ai lavori pubblici -, oppure eravamo di fronte ad una situazione, come in effetti era, di grande confusione e di alcuni progetti costituiti da semplici foglietti di carta da riscrivere completamente.
Ad ogni buon conto, un unico fil rouge lega tutto l’operato: la sensazione che certa gente, della politica e della città, voglia servirsene e non servirla! Ed in questi giorni ne abbiamo avuto la dimostrazione: la consigliera Tundo riceve una nomina personale direttamente dal suo referente politico, l’assessore Delli Noci, per l’occupazione di una bella poltroncina temporanea, tanto inutile quanto transitoria, nel vecchio consiglio provinciale di Lecce. Un tavolo composto da tutti i partiti provinciali ha ritenuto inutile portare al voto un consiglio che scadrà tra pochi mesi per effetto della riforma che si sta approvando in Parlamento.
Nel prossimo autunno o al massimo nella prossima primavera i cittadini torneranno a votare per eleggere i consiglieri provinciali, oggi scelti dai consiglieri comunali tra i consiglieri comunali. Eppure, nonostante avesse già rilasciato giorni prima e fosse in pubblicazione una intervista con attacchi a questa amministrazione, la consigliera ha voluto incontrare il Sindaco per informarlo della sua candidatura. Immaginavamo che l’obiettivo fosse un tentativo di distensione e di garbo istituzionale, tant’è che il Sindaco ha proposto subito di verificare la disponibilità della maggioranza a sostenerla come rappresentate di Galatina tutta. Neanche il tempo di fare le prime telefonate che scopriamo esistere un comunicato stampa con tanto di annuncio della candidatura e l’intervista sul galatino. Purtroppo ci siamo resi conto, sin da subito, che la vicenda faceva tutto parte di uno stile di far politica che non ci appartiene e che purtroppo allontana sempre di più le persone dalle istituzioni: era un infingimento, una presa in giro. I concetti di unità, i valori di solidarietà e di vicinanza ridotti ad un tentativo di trarre un vantaggio personale. Ignorati quando non funzionali al proprio tornaconto. Non è la politica che vogliamo, non è lo stile umano che apprezziamo.(...) Sapevamo bene, ma avremmo anche fatto finta di non saperlo, che non è certo ai galatinesi che dovrà rispondere per occupare quella poltrona ma al suo referente Delli Noci che ha, giustamente, come unico obiettivo quello di curare un suo bacino elettorale in vista delle prossime elezioni regionali. Referente, l’assessore Delli Noci, che lei non ha né mai ingaggiato né sollecitato a prendere posizione nella battaglia per l’Ospedale e che quindi mai è apparso nei radar della commissione cittadina o degli incontri negli uffici regionali o del’ASL. E del quale, francamente, ci piacerebbe conoscere la posizione. Avere di fronte l’immagine di tutto ciò che la gente non vuole dalla politica e di tutto ciò che noi non vogliamo essere ci aiuta a tenere la barra dritta.
Di questo ringraziamo Loredana.