Si mimetizza tra le decine di ragazzi che chiacchierano infreddoliti in Piazza San Pietro a Galatina. In un sabato sera come altri Antonio Ancora sembra uno dei tanti. E lo è, a suo stesso dire. Perché il successo del 2008, anno in cui vinse il talent show X-Factor con il gruppo degli Aram Quartet, non lo ha trasformato. Lo ha anzi reso più consapevole della forma reale che devono prendere i sogni.
Domanda che ti avrà sicuramente già assillato, ma che non possiamo non rivolgerti: perché nel 2010 il gruppo si è sciolto?
Fosse dipeso solo da me, non saremmo arrivati a questo. In un mondo davvero difficile come quello della musica, mollare una bella opportunità è un errore. E sono convinto che gli Aram fossero un'opportunità e che la nostra forza risiedesse proprio nell'essere insieme, nell'equilibrio delle nostre voci. Il legame che si stabiliva con il pubblico era unico, mai finto. Come singoli farsi ascoltare è un po' più complicato. Poi, è chiaro, non si possono piegare le cose a desideri non condivisi. Alla fine, quindi, forse sciogliersi era inevitabile. Siamo comunque rimasti in buoni rapporti.
Hai parlato di "mondo difficile". Perché?
Perché nelle case discografiche, in televisione e in radio a dettare il passo spesso sono norme diverse da quelle legate al talento. I produttori che sembrano voler puntare tutto su di te in un attimo ti voltano le spalle, dandoti l'impressione di avere per la tua causa chissà quale progetto in mente. Poi ti ritrovi a essere solo senza neanche sapere come. Questo succede quando qualcuno più "forte" di te deve emergere e tu non devi costituire un intralcio. Gli interessi economici sono troppi. Oggi inoltre si sta viaggiando verso un un'unica grande potenza discografica che inglobi tutte le altre. Un assorbimento di tal genere può voler dire solo una cosa: depennare gli artisti "minori" che fanno solo perdere tempo e denaro. Allora vanno avanti solo i nomi già noti, intorno ai quali ruota già un enorme sistema di sponsor. In quest'ottica, chi vuole scommettere sui vari Antonio Ancora?
La conclusione di questi discorsi è: "ragazzi, lasciate perdere"?
No, questo no. Non voglio assolutamente spegnere le aspirazioni dei giovani. Io stesso non sto mollando. So che questo vuol dire sbattere contro qualche porta chiusa, ma di rinunciare alla musica proprio non se ne parla. L'esperienza maturata in questi anni mi ha fatto prendere più coscienza della realtà, ma non mi va di vedere tutto nero. Consiglio solo di stare attenti e di non illudersi. Non basta mettersi tra le braccia di qualche talent scout per avere la strada spianata.
Adesso cosa stai facendo?
Sto lavorando a qualcosa di mio, ma per ora non dico nulla perché è tutto in cantiere. In questi giorni di festa sarò però impegnato in qualche serata:
21 Dicembre - Palazzetto dello Sport via Merine - Lecce ore 20,30 - concerto di beneficenza per aiutare la piccola Giorgia
25 Dicembre - Chiesa del Collegio - Piazza Alighieri a Galatina (Le) ore 19,30
29 Dicembre - Bar Ilios - Piazza San Pietro a Galatina (Le) ore 21,30
30 Dicembre - Teatro Garibaldi - Gallipoli (Le) ore 20,30
5 Gennaio 2013 - sala consigliare Taurisano (Le) ore 20
Vi aspetto.