Si terrà giovedì 29 ottobre a partire dalle ore 18 e sarà ospitata dal Palazzo della Cultura di Galatina l'iniziativa a cura di Arci Lecce, con il patrocinio del Comune di Galatina e in collaborazione con le realtà del territorio cittadino, dedicata al dramma dei profughi, alle minacce che incombono sulla loro vita e all'importanza dell'accoglienza. L'evento si focalizzerà su quattro scenari particolarmente significativi: si parlerà del popolo senza terra, il popolo kurdo, della fuga dei siriani, stretti fra bombardamenti e Isis, della trentennale guerra in Afghanistan e della tragedia libica, a due passi dalle nostre coste.
Il programma prevede un momento di dibattito tra realtà che, come Arci Lecce, operano da anni nel settore dell'accoglienza (a Galatina dal 2009 vi è un progetto del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero dell’Interno e dal 2013 anche un progetto di temporanea accoglienza della Prefettura di Lecce, entrambi gestiti da ARCI Lecce), l'Amministrazione locale e l'Università e darà spazio alla voce dei diretti interessati dalla fuga, che racconteranno le ragioni e la tragedia del viaggio. A seguire si potranno gustare i cibi e le specialità di queste terre e apprezzare la performance teatrale di alcuni beneficiari dei progetti SPRAR, seguiti dalla ballerina Stefania Mariano, e quella canora dei bambini dell'asilo steineriano “Il Giardino”.
Si lascerà poi spazio ai ritmi salentini dei “Mara a ci cappa” e all'originale commistione di suoni mediterranei dei “Tukré”. Gli spazi del porticato saranno il luogo in cui la storia e le vicende dei quattro popoli si uniranno simbolicamente al lavoro e alle produzioni artigianali delle associazioni locali e di alcuni circoli ARCI, in una sorta di viaggio tra mondi sempre più interconnessi. Durante lo svolgersi dell'evento, inoltre, si potrà visitare la mostra sul tarantismo allestita negli spazi del Museo Civico “Pietro Cavoti” promuovendo così la reciproca conoscenza tra culture.
“In questo brutto periodo, nel quale ogni giorno, per colpa di guerre inique e frontiere chiuse, donne, uomini, bambini muoiono in mare, abbiamo voluto” - spiega Anna Caputo, Presidente di Arci Lecce - “insieme all’Amministrazione Comunale di Galatina, da sempre attenta alle problematiche di chi fugge, alle Parrocchie e alle associazioni presenti sul territorio, organizzare un momento di informazione e sensibilizzazione, soprattutto per dare voce ai tanti che chiedono corridoi umanitari e frontiere aperte, in nome di quel senso di umanità che ci vede tutti fratelli. Invece spesso le risposte sono egoistiche e violente, come fossimo senza memoria e avessimo dimenticato i bui momenti dell’Europa, quando tanti fuggivano dalla guerra, dalla fame, dalle persecuzioni naziste. Galatina si è sempre dimostrata una città accogliente grazie anche al lavoro culturale e sociale che l’Amministrazione ha portato avanti: in questi anni Galatina ha ospitato centinaia di persone che sono poi riuscite a trovare un loro posto nella società italiana, alcuni sono andati in Nord Europa, altri nelle grandi città del Nord Italia, alcuni sono rimasti nel territorio, ma tutti continuano a farsi sentire e a raccontarci la loro vita, la loro rinascita, cominciata qui.”
Il progetto SPRAR di Galatina ospita donne sole o con bambini, donne anziane, donne con problematiche sanitarie, mentre la temporanea accoglienza ospita uomini. Per tutti sono previsti accompagnamenti sociali, sanitari, legali, psicologici e soprattutto corsi di prima alfabetizzazione e di lingua italiana presso il CPIA “Dante Alighieri” di Lecce, che in questi anni è sempre stato un importante supporto per i progetti di accoglienza e per l’inserimento dei richiedenti asilo e delle persone in protezione nel mondo del lavoro.