"Mia senza appartenermi"

Con il 61°Stormo contro la violenza sulle donne

"Mia senza appartenermi"

Suona piacevolmente strano. Uomini che organizzano un seminario sulle donne e per le donne.
Sono il comandante e i marescialli del 61°Stormo che hanno voluto aderire all'iniziativa "Stop Violence Against Women" per la quale le palestre FIKBMS, in collaborazione con DSA/CONI, hanno attivato corsi gratuiti di autodifesa femminile. Ieri mattina, presso l'Aeroporto Militare di Galatina, si è tenuto un seminario durante il quale si è parlato di donne, di violenza, di possibilità di arginare fenomeni come il femminicidio che riempiono le pagine della cronaca nera. Prima della lezione pratica tenuta dai marescialli, desiderosi di dare un contributo concreto alla sicurezza delle donne, pur sottolineando che certe tecniche di difesa non sono di certo risolutive, si è discusso di argomenti importanti e molto sentiti.
Al tavolo dei relatori Loredana Mastrorilli, psicologa, e Paola Gabrieli, coordinatrice del centro antiviolenza Malala di Galatina. Due testimonianze che, dati alla mano, hanno messo in guardia, ma anche incoraggiato l'auditorium, composto principalmente da giovani ragazze. Occhi attenti, a tratti impauriti dalla crudezza di alcune verità, ma spesso speranzosi e consapevoli della propria ricchezza d'animo.
A quella ho fatto appello io, presente alla giornata insieme alla mia socia Raffaella Calso, per parlare della campagna di sensibilizzazione sociale "Tutto l'anno donna" che da più di una settimana ormai invita alla tenerezza dei sentimenti, al rispetto dell'altro. A una carezza che sia di affetto e gratitudine. Tutto l'anno. Un messaggio importante dietro le parole che ancora una volta ripeto e per le quali ringrazio le aziende che hanno sostenuto e condiviso il messaggio, le persone speciali che lo hanno ispirato, i valori senza razza, sesso o religione che lo hanno sciolto:

Mani e cuore, mentre piangi dentro
mi travolgi con un sorriso.
Sciogli i capelli davanti allo specchio.
Sei solo tu, ma ci sono anch’io, nei tuoi occhi.
Stanchi, belli, stelle. Fiamme.
Il vento è un cristallo di sale sulle tue ferite aperte.
Le lecchi con lingua ruvida che canta strofe di poesia.
Non so ripeterle.
Donna, tutto l’anno donna, tutta la vita dolcezza e paura, dono. E attesa.
Non ho un grazie del tuo colore preferito,
non ho un grazie della tua misura.
Quello che ti offro l’ho cucito con la mia solita disattenzione, con la mia solita superficialità.
Do per scontato che tu capisca. Come sempre.
Quante volte non merito la tua presenza, ma guai se tu fossi assenza.
Neanche io sarei più.
Allora resta,
resta accanto alla mia strafottente fragilità, superba incoscienza.
Resta accanto alla mia sonnolenza,
ai miei artigli, alla nebbia che mi fa zoppicare. Perdo l’equilibrio. Ma ho te.
Ho la tua spalla, il tuo passo sicuro, il tuo abbraccio.
Donna, tutto l’anno donna, mia senza appartenermi.
Onda di un mare che risucchia e poi spinge a riva.
Rendi vivo il giorno, ogni giorno, anima mia.