Caro direttore, davvero non se ne può più di questa sterile polemica per una “v” in più o in meno nel termine dialettale che indica la civetta, quale simbolo della città di Galatina. Tutto questo “sapere sciorinato” come panni stesi al sole soltanto per far vedere alla vicina com’è bianco il proprio bucato e come è steso bene senza pieghe, fa venire l’orticaria. Ma perché questi illustri sapientoni invece di stare alla finestra ad aspettare che sbagli chi è deputato a fare, per poi poterlo criticare, non scendono in piazza a godere delle belle serate estive organizzate quest’anno per animare la nostra città ed attrarre insieme ai galatinesi anche tanti turisti entusiasti?
Chiedo cortesemente: dateci un taglio, sinceramente non credo che faccia piacere nemmeno alla stessa Civetta essere al centro di tanta sterile polemica, perché tanto, comunque la si chiami, è sempre lei a campeggiare sullo stemma di Galatina.
Chiamatela come vi pare! E per chi non vola alto per paura di cadere, un consiglio: tentate di spiccare il volo comunque, forse ci sarà il pericolo di qualche livido, ma almeno non avrete vissuto sempre da galline a razzolare a testa bassa.