Prendo spunto dall’intervento dell’assessore Camilla Palombini per inserirmi nel difficile dibattito di queste settimane. Sin dalla campagna elettorale ho invocato una pacificazione della politica cittadina, consapevole che il clima della campagna elettorale non fosse il momento migliore perché ciò accadesse. Ciò nonostante, in questi primi mesi di amministrazione, ho invocato la collaborazione dei gruppi di opposizione, nei limiti dei ruoli e delle reciproche responsabilità. Non si è voluto accogliere la mano tesa, in un continuo clima da guerriglia dove non sono protagonisti né la verità, né il bene comune: dalla lettera allarme dell’ex assessore della giunta Amante, dott. Antonello Palumbo, alle dichiarazioni della consigliera Alessandra Antonica sugli emolumenti del Sindaco e degli assessori, vi è stato solo un susseguirsi di polemiche e di mistificazione. Abbiamo voluto affrontare i temi della polemica in consiglio, mantenendo la promessa di renderlo centrale nel dibattito pubblico. Nelle prossime settimane cercheremo di rendere le dirette più facilmente fruibili. Per noi è quello il cuore della democrazia cittadina. L’allarme dell’ex assessore Palumbo si è rivelato un clamoroso boomerang per l’opposizione e le parole della dott.ssa Fersino prima e della consigliera Palombini dopo, hanno posto la parola fine alla questione. Siamo poi stati davvero spiacenti di dover riprendere, come una scolaretta impreparata, la conigliera Alessandra Antonica che ha parlato di un aumento dei compensi degli amministratori. Aumento che effettivamente è previsto da una norma nazionale ma che con delibera di giunta 186 del 25 luglio 2022 abbiamo neutralizzato lasciando indenne il bilancio del Comune. L’autoproclamata “secchiona” e “sempre preparata” ex sindaca ha, ahinoi, perso l’occasione di tacere dimostrando grande presunzione, impreparazione e approssimazione. Non sarà facile, in futuro, darle credito. I punti all’ordine del giorno erano davvero pochi, avrebbe potuto prepararsi ed evitare simili figuracce. Abbiamo allora deciso di rivolgerci direttamente agli elettori degli schieramenti che abbiamo affrontato in campagna elettorale perché riteniamo che la città non sia di una maggioranza, ma di tutti. Da metà settembre metteremo a disposizione, con la coalizione Galatina di tutti, un luogo fisico attraverso commissioni civiche in cui affrontare i temi più caldi e strategici della società e della città. Saranno commissioni aperte a tutti, senza colore politico, in cui auspichiamo di sentir parlare e contribuire tutte le voci, sia quelle che sostengono l’attuale amministrazione sia quelle che vi si oppongono. L’ho detto anche nel mio intervento di presentazione delle linee programmatiche: si possono scegliere molti modi per fare politica, una che persegue il bene comune ed uno che persegue i propri interessi. Solitamente nel secondo caso, non potendo raccontare la verità ai cittadini, ci si allena nell’arte della delazione o della mistificazione. Non abbiamo bisogno di allarmi finti, di amnesie degli ex assessori, del livore di chi si sente usurpato del posto che gli spetta per merito autoproclamato. Abbiamo tutti bisogno di parole chiare, dure se serve, che illustrino e spieghino le cose per come veramente stanno, e che spingano a prospettare qualche possibile soluzione. Le nostre linee programmatiche, figlie della visione raccontata in campagna elettorale, sono la naturale attuazione degli impegni assunti ma anche la prosecuzione di alcuni impegni precedenti perché non è statisticamente possibile che una amministrazione abbia sbagliato in tutto e sappiamo che non si può radere al suolo il passato. Ci spiace che questo turbi l’ex Sindaco Amante, che evidentemente ancora non riesce ad accettare di aver perso quel ruolo, accecato dal muro di rancore che si è costruito di fronte. Non ci sono nemici qui. Le elezioni sono finite, facciamocene una ragione ed accettiamo il buono ed il cattivo di ognuno di noi, per il bene della città. Vi chiedo di essere distanti e distinti da me, ma vicini alla città. Saranno un autunno e un inverno impegnativi che avranno bisogno di tutti noi.