Non mi capacito di veder sfumare così la mia vita, la mia giovane vita. È come se fossi costantemente sotto esame. Di esami ne ho fatti (all’università), ma ora sono quelli clinici che mi fanno salire l’adrenalina e sperare che tutto vada per il meglio…quantomeno che non ci siano nuove “sorprese”. Eppure di sorprese, in questi ultimi due anni, ne ho avute e non poche; e allora mi domando: è solo l’inizio? Ho le braccia ormai deboli, di continuo sottoposte a prelievi ematici per scongiurare l’aggravamento della malattia. Accertamenti che non avevo mai pensato di dover fare. E a un certo momento mi trovo a non poterli evitare, come il prelievo midollare. Come potrò mai dimenticare la faccia del medico che due anni fa mi disse che si trattava di carcinoma maligno? E quella del mio medico di base che, nel vedere le mie prime analisi del sangue, mi mandò d’urgenza in ospedale? E come farlo con la dottoressa che quest’anno mi parla di leucemia? Volti che vorresti dimenticare, ma che rimangono scolpiti dentro di te. Parole che senti solo in televisione, che non pensi mai un giorno possano riguardarti, a un tratto entrano a far parte della tua vita. Da quel momento senti che qualcosa cambia. Cominci a dar valore anche alle piccole cose; vedi tutto da un’ottica diversa. Una musica, un film, ti emozionano e ti fanno riaffiorare problemi con i quali sei consapevole, a malincuore, di dover convivere.
È solo l’inizio di un lungo, forse infinito cammino, ma sono fortunato ad avere chi mi accompagna in quest’avventura dai risvolti incerti. E così, non posso non ringraziare la mia famiglia, i miei parenti, i miei amici e la persona che mi sta accanto e che fin dall’inizio ha dovuto sobbarcarsi questo “fardello”.
Un particolare grazie va oltre le nuvole, a chi mi ha preso per mano e mi sta affiancando in questo tortuoso cammino.
Con la speranza che il nuovo anno non mi riservi altre "sbandate", colgo l'occasione per augurare a tutti buone feste; di trascorrerle ognuno vicino agli affetti più cari e nella più totale serenità. Specialmente chi, come me, si trova ad essere "schiavo" di una pastiglia.