Le Missioni archeologiche dell’Università del Salento saranno tra le protagoniste della prima “Giornata dell’Archeologia italiana all’estero”, organizzata dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale a Roma, in Campidoglio, martedì 9 maggio 2023. Come spiegato dal MAECI, l’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Comune di Roma e vuole “manifestare l’eccellenza italiana nella ricerca archeologica all’estero che le Missioni archeologiche finanziate dalla Farnesina (246 nel 2022) conducono da decenni nei cinque continenti, con l’obiettivo di accrescere presso il grande pubblico e le competenti istanze parlamentari una maggior consapevolezza e attenzione su tale eccellenza italiana”. All’evento parteciperanno gli Ambasciatori dei Paesi nei quali operano le Missioni, rappresentanti del mondo istituzionale e accademico e 180 Direttori di Missione archeologica. Interverranno tra gli altri il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani e il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Per quanto riguarda UniSalento, nella prima sessione plenaria troveranno spazio i progetti di ricerca svolti dal Dipartimento di Beni culturali a Hierapolis, la più antica Missione archeologica italiana in Turchia (diretti dalla professoressa Grazia Semeraro) e a Shahr-i Sokhta in Iran orientale (diretti dal professor Enrico Ascalone); entrambi i siti sono inclusi nella lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità.
Nelle successive sessioni tematiche parallele, si parlerà della Missione archeologica a Malta, alla quale partecipa il Dipartimento di Beni culturali (responsabili le professoresse Grazia Semeraro e Florinda Notarstefano), e della Missione in Egitto del Dipartimento di Studi umanistici a Soknopaiou Nesos diretta della professoressa Paola Davoli. «Si tratta di un’occasione molto importante, che porta in primo piano non solo l’attività di ricerca svolta da diversi decenni dall’Università del Salento a livello internazionale», sottolinea la professoressa Grazia Semeraro, docente di Archeologia classica con all’attivo anni di ricerche in Turchia e nell’area mediterranea, «ma anche lo sforzo nel promuovere il dialogo e la cooperazione culturale in contesti prestigiosi ma, spesso, anche difficili dal punto di vista delle condizioni geo-politiche». «Sono 246 le Missioni finanziate dal Ministero ma solo alcune, tra cui le nostre, verranno presentate per raccontare cosa significa, per il nostro Paese, fare ricerca archeologica all’estero e quali sono le ricadute sui rapporti con i Paesi ospitanti, quali i risultati estremamente positivi che la cooperazione culturale può portare», conclude il Rettore Fabio Pollice, «Siamo lieti dunque di veder riconosciuto il ruolo giocato dalla nostra Università che si pone, da questo punto di vista, al livello dei più grandi Atenei italiani».