Gli viene diagnosticato il diabete di tipo 1 e Mario (nome di fantasia), galatinese di nove anni, che frequenta la terza elementare al Polo 1, dopo due settimane di assenza, ha difficoltà a rientrare a scuola. La notizia è esplosa, ieri, in tutte le redazioni ed ha fatto scoprire una realtà molto spesso ignorata. In Italia sono 8.300.000 le persone che hanno meno di 14 anni. Di queste circa 20.000 devono convivere con il diabete mellito. “Quello di tipo 1 -si legge in una nota dell’Ansa- è una patologia metabolica cronica autoimmune nella quale il pancreas non è più in grado di produrre insulina. L'incidenza di questa patologia è in aumento in tutto il mondo e non sorprende che oggi il diabete mellito rappresenta la più frequente malattia endocrina dell'età pediatrica”.
“Il 9 aprile scorso il piccolo Mario ha avuto l’esordio della malattia -racconta Francesco Medina, avvocato e presidente dell’Associazione Pediatrica Diabetici del Salento- lo stesso giorno è stato ricoverato presso l’Ospedale di Gallipoli e successivamente presso il Centro di Diabetologia Pediatrica di Casarano da cui è stato dimesso il 17 dello stesso mese. A scuola si è ripresentato il 23 aprile ma non è stato accettato. La stessa cosa si è ripetuta il 24”.
“La mamma di Mario, il 23 aprile, si è presentata con il bambino direttamente in classe -dice Anna Antonica, dirigente del Polo 1- aveva una borsa termica contenente l’insulina ed intendeva consegnarla alla maestra per l’eventuale somministrazione. Sono stata subito avvertita perché non ero a scuola. Ho incontrato la mamma alle ore 13 dello stesso giorno dopo avere parlato telefonicamente con il medico che aveva in cura Mario e con l’avvocato Medina. In quella stessa occasione, in attesa di organizzare l’accoglienza, ho autorizzato per iscritto la signora a venire a scuola, in qualsiasi momento, per assistere il figlio ed eventualmente iniettargli l’insulina (le maestre non possono farlo). Ho anche parlato con il Sindaco a cui ho comunicato che la scuola non ha il frigo per la conservazione dell'insulina".
La situazione, complici anche i ponti del 25 aprile e del I maggio, si è andata ingarbugliando con il passare dei giorni. In un paio di occasioni sono intervenuti anche i Carabinieri ed il 118 (per soccorrere una maestra).
Il 4 maggio scorso in una riunione a cui hanno preso parte, fra gli altri, la Dirigente, il Sindaco Marcello Amante, l’assessore Cristina Dettù, una rappresentante della Asl ed il pediatra di base, è stato deciso che si sarebbe tenuto un incontro formativo e informativo con la scuola il giorno 7 maggio e, nel frattempo, il bambino avrebbe frequentato con la presenza della madre.
L’incontro è stato fatto. La diabetologa ha illustrato a circa cento docenti cos’è il db1 e cosa fare nelle eventuali e rarissime emergenze e l’avvocato Medina ha presentato la normativa facendo “il confronto tra norme al fine di escludere una responsabilità dei docenti per l’eventuale somministrazione del glucagone e ribadire invece la responsabilità per omissione di soccorso qualora non lo facessero, nonché le linee guida ministeriali, ribadendo il diritto costituzionale allo studio ed all’istruzione”.
Di quanto accaduto è stato informato l’Ufficio scolastico regionale a cui la dirigente Antonica ha fatto pervenire una sua relazione. Si attende per oggi una decisione della Asl che potrebbe destinare alla scuola un operatore socio-sanitario.
La mamma del bambino ha, intanto, denunciato la scuola e sembra che anche una maestra intenda tutelarsi legalmente nei confronti della signora.
"Sono intervenuto su sollecitazione della madre -dice il sindaco Marcello Amante- ed ho ritenuto di coordinare delle riunioni coinvolgendo sia la dirigente, che l'Associazione Pediatrica Diabetici del Salento , oltre ovviamente alla stessamadre. Sono convinto che tutto sia conseguenza di una incomprensione frutto di scarsa informazione sulla malattia e sui modi di intervento in caso di necessità. Ad oggi mi risulta che la dirigente abbia chiesto la disponibilità a tutto il personale per eventuale assistenza, e come Amministrazione ci siamo fatti carico, ove non fosse individuato un responsabile tra i dipendenti della scuola, di valutare la collaborazione di un oss che fa capo a noi".