Gentile Assessore Russi, nel leggere il suo comunicato sono rimasta alquanto perplessa, una perplessità che è un sentire comune di molti cittadini galatinesi. Francamente non riesco più a "leggere" nelle sue parole quello spirito che pure l'ha animata un tempo, leggo tanto, troppo politichese. La foto "fuorviante" cui fa riferimento è sulla direzione Collemeto-Lecce: la famosissima masseria Montisani che è stata eletta a simbolo della tutela e della salvaguardia delle aree rurali galatinesi. Infatti solo in questo tratto di campagna si conservano intatti tutti quei caratteri propri del "paesaggio galatinese", in tutte le altre aree periferiche della città, Galatina ha perso buona parte della sua identità. Dispiace tra l'altro "leggere" nel suo comunicato come la terra brulla abbia meno importanza della serra salentina. Ebbene la zona Cascioni è a tutti gli effetti parte di quel paesaggio la cui tutela è prevista dal codice dei beni culturali
Articolo 131.
(Salvaguardia dei valori del paesaggio) 1. Ai fini del presente codice per paesaggio si intendono parti di territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni.
2. La tutela e la valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili.
Articolo 132.
(Cooperazione tra amministrazioni pubbliche) 1. Le amministrazioni pubbliche cooperano per la definizione di indirizzi e criteri riguardanti le attività di tutela, pianificazione, recupero, riqualificazione e valorizzazione del paesaggio e di gestione dei relativi interventi.
2. Gli indirizzi e i criteri perseguono gli obiettivi della salvaguardia e della reintegrazione dei valori del paesaggio anche nella prospettiva dello sviluppo sostenibile.
3. Al fine di diffondere ed accrescere la conoscenza del paesaggio le amministrazioni pubbliche intraprendono attività di formazione e di educazione.
4. Il Ministero e le regioni definiscono le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio tenendo conto anche degli studi, delle analisi e delle proposte formulati dall’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio, istituito con decreto del Ministro, nonché dagli Osservatori istituiti in ogni regione con le medesime finalità.
In virtù di questi articoli la zona Cascioni in continuum con la zona Montisani rappresentano quei caratteri unici e distintivi di cui sopra che sarebbero irrimediabilmente perduti nell'ottica della costruzione del megaparco che di fatto spezzerebbe per sempre questo filo "narrativo", ma soprattutto identitario che ancora aleggia su questo splendido paesaggio agricolo. Narrativo ed identitario perchè a questa terra rossa è riconducibile il fenomeno del tarantismo, a questa terra rossa si deve la cucina salentina, quella cucina mediterranea che insieme al tarantismo dovrebbe entrare a far parte del patrimonio Unesco.
Articolo 135.
(Pianificazione paesaggistica)
1. Lo Stato e le regioni assicurano che il paesaggio sia adeguatamente conosciuto, tutelato e valorizzato. A tale fine le regioni, anche in collaborazione con lo Stato, nelle forme previste dall'articolo 143, sottopongono a specifica normativa d'uso il territorio, approvando piani paesaggistici, ovvero piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici, concernenti l'intero territorio regionale, entrambi di seguito denominati "piani paesaggistici".
2. I piani paesaggistici, in base alle caratteristiche naturali e storiche, individuano ambiti definiti in relazione alla tipologia, rilevanza e integrita' dei valori paesaggistici.
3. Al fine di tutelare e migliorare la qualita' del paesaggio, i piani paesaggistici definiscono per ciascun ambito specifiche prescrizioni e previsioni ordinate:
a) al mantenimento delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie dei beni sottoposti a tutela, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, nonche' delle tecniche e dei materiali costruttivi;
b) all'individuazione delle linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti e con il principio del minor consumo del territorio, e comunque tali da non diminuire il pregio paesaggistico di ciascun ambito, con particolare attenzione alla salvaguardia dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO e delle aree agricole;
c) al recupero e alla riqualificazione degli immobili e delle aree compromessi o degradati, al fine di reintegrare i valori preesistenti, nonche' alla realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati;
d) all'individuazione di altri interventi di valorizzazione del paesaggio, anche in relazione ai principi dello sviluppo sostenibile.
Le faccio quindi una semplice domanda: come può l'azienda Pantacom redigere un piano di impatto ambientale se è lei stessa a presentare candidatura per il progetto di megaparco? Per quanto uno speri nell'onestà intellettuale vedo molto difficile che una società vada contro i propri interessi. Quello studio dovrebbe essere fatto ( o doveva essere fatto) da altri organismi più autonomi.
Di fatto però abbiamo notato in tanti che manca una qualsiasi visione di città, di Galatina sia nelle sue evidenze storiche che paesaggistiche che dura ormai da troppi anni!
Mentre a pochi chilometri da noi un paese si reinventa sul pensiero e sulla filosofia, pur possedendo bellezze architettoniche e culturali uniche, con ricadute economiche importanti sul territorio, a Galatina svendiamo l'ultimo "orizzonte" rimasto perchè in questa città non si sogna più.
La saluto cordialmente caro assessore
Angela Beccarisi
Gentile Angela, la conferenza dei servizi convocata a Bari per oggi ha richiesto al Comune di Galatina l'invio del Parere unico di conformità. La Pantacom dovrà, invece, integrare l'Atto unilaterale d'obbligo. L'iter dovrà concludersi entro il 27 ottobre. Dopo quella data verrà fissata una nuova conferenza dei servizi in cui, comunque verrà assegnato il punteggio al progetto. L'assessore Alberto Russi, in apertura di riunione ha segnalato il "singolare" comunicato stampa diffuso dalle associazioni ambientaliste. (d.v.)