Carissimo direttore, sono ormai due anni che viviamo e subiamo il virus e ancora oggi non siamo in grado di gestirlo. Chi le scrive è una mamma che, per la seconda volta, sta vivendo la positività del proprio figlio a distanza di un mese. Vorrei dirLe il mio stato d'animo, le mie preoccupazioni, i miei mille interrogativi su come sia potuto accadere nuovamente. Dubbi che rimangono sospesi per la completa assenza del sistema sanitario.
Questo totale assenteismo da parte della sanità ci costringe a cercare di trovare (cosa non facile) soluzioni alternative per un servizio che ad ogni essere umano dovrebbe essere garantito.
Invano ho inviato e-mail al Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica Asl Lecce, ndr), chiedendo di essere contattata, naturalmente senza avere nessuna risposta e per di più non avendo ancora ricevuto nessun provvedimento per contatto stretto nei miei confronti.
Per coscienza e rispetto della comunità mi sono isolata. Ma la sanità ha rispetto di noi? Non credo e non è assolutamente AMMISSIBILE.
Grazie per la sua attenzione.
Gentilissima Signora, a quanto si apprende dai telegiornali, casi simili a quello che Ella segnala sono ormai diffusi in tutta Italia. Dato l'elevato numero di positivi diventa difficile gestire i contatti stretti. Il Governo dovrebbe prendere una decisione, in merito alle nuove procedure da seguire, dopo la Befana.
Le faccio i migliori auguri per Suo figlio e il nuovo anno. (d.v.)