I cento anni del nonno Gaetano

I cento anni del nonno Gaetano

Quando è nato la Prima Guerra Mondiale era finita da appena sei mesi. Ha attraversato tutto il secolo scorso per approdare felicemente nel terzo millennio. Gaetano Valente, oggi, compie 100 anni. Ha gli acciacchi dell’età ma fa ancora i conti a mente proprio come, per cinquantaquattro anni, ha fatto nella Banca Vallone (poi divenuta Banco Ambrosiano Veneto). Fu assunto, quando era appena diciannovenne, dal fondatore, ‘don’ Augusto Vallone, al posto del padre Raimondo, che era prematuramente scomparso, colpito da un male incurabile.
Era il primogenito e doveva occuparsi, con la mamma Lucia, delle sue tre sorelle e dei suoi tre fratelli.  Fino all’età di 73 anni è stato nel ‘salone’ dell’Istituto di credito di Piazza Alighieri dopo essere arrivato a dirigerlo già nella sede di via Umberto I.
Ha sempre avuto tre grandi passioni: la Famiglia, la Banca e l’Arciconfraternita dell’Addolorata.
Alla moglie Ada ed a noi quattro figli ha sempre dedicato tutto se stesso. Ci ha insegnato il senso del dovere e della generosità. Con il suo unico stipendio ci ha consentito di studiare e laurearci realizzando in noi il suo sogno-bisogno di cultura interrotto all’Avviamento.  Finché la vista glielo ha consentito ha letto il giornale ed ha giocato a burraco.
Quando cominciò il suo lavoro di bancario (aveva fatto fino ad allora il meccanico e fu motorista sugli aerei della Regia Aviazione) si usavano ancora pesanti registri su cui si scriveva con i pennini intinti nell’inchiostro o (per chi poteva permettersela) con la stilografica. I conti si facevano a mano.
Ha imparato ad utilizzare via via tutti gli strumenti di registrazione e di calcolo fino al computer.
Non vedeva l’ora di diventare nonno e poi bisnonno. Ai suoi sette nipoti e due pronipoti è affezionatissimo ed ha sempre un sorriso ed una battuta per ognuno.
Un capitolo a parte della sua vita è rappresentato dall’Arciconfraternita di cui è stato ‘cassiere’ per 63 anni. Durante la processione del Sabato Santo scandiva i tempi e i luoghi dei ‘fratelli e sorelle’ che dovevano snodarsi in file perfettamente parallele con precisione quasi millimetrica, pena i suoi rimbrotti.
Il suo segreto per arrivare a cento anni? “Vivere ogni giorno con fede, speranza ed amore. E poi ubbidire al medico”.
Al Sindaco, Marcello Amante, che gli porge gli auguri a nome della Città di Galatina e gli consegna una riproduzione su pergamena dell’atto di nascita  ed una targa dell’Amministrazione, stringe la mano mentre ringrazia e  ricorda la sua amicizia con il padre Tommaso.
Si commuove. Sa di avere raggiunto un traguardo e, come al solito, guarda ai prossimi che lo attendono.