I tre giorni di allegra esibizione che ogni anno noi galatinesi ci concediamo ed offriamo a chi ci viene a trovare sono volati via. Oggi, anche se è domenica, si torna alla quotidiana normalità dell’attesa Estate. I commenti sulla Festa dureranno ancora per qualche giorno per poi venire sostituiti da più frivole chiacchiere da spiaggia.
“Paramenti tradizionali ma sempre affascinanti” - è il primo giudizio che si raccoglie intorno alla Pupa. Un gruppetto di maliziosi sessantenni richiama l’attenzione del cronista su un paio di simboli fallici che apparirebbero a destra e sinistra dell’arco posto all’inizio del lato ovest della Villa. Non sono nulla di particolare ma bastano per fare accendere certe fantasie.
L’impressione generale che si è avuta quest’anno è quella di una festa ordinata anche se si continua a tollerare che i camion degli ambulanti stazionino sulle strade dello struscio. Ogni Amministrazione assicura che se ne occuperà l’anno successivo ma sistematicamente se ne scorda.
La “Vita in diretta”, popolare trasmissione RAI, ha fatto una capatina dalle parti nostre ma, come lo scorso anno, ha dedicato pochissimi minuti alla nostra città focalizzando l’attenzione degli spettatori solo sul tarantismo, a cui ormai da quattro anni il Club per l’Unesco dedica molte delle sue cure. La buona sintesi del fenomeno delineata da Nico Mauro e da Salvatore Coluccia è stata, in parte, vanificata da Dario Salvatori che ha pontificato in studio prendendo una cantonata dietro l’altra.
Davide Ascalone è stato bravo a raccontare, in pochi secondi, la storia del pasticciotto e Salvatore Stifanelli ha fatto una succinta pubblicità alla nostra pasta il cui vero nome però non è ‘cavatelli’ (come in un italiano corretto ha ricordato la simpatica massaia) ma ‘ricchie e maccarruni’. L’emozione ha reso incomprensibile l’intervento di Maurizio Nocera.
Il cortile dell’ex monastero di Santa Chiara, appena riaperto dopo il pregevole restauro, è apparso in tutto il suo splendore accendendo ancora di più gli interrogativi sulla sua futura destinazione d’uso.
Tirando le somme ci si può accontentare della grande pubblicità che ne ha ricavata Galatina ma si poteva decisamente aspirare ad un racconto più completo ed esaustivo.
Dopo le polemiche del 2017, quest’anno il neo eletto ed infaticabile Comitato per la Festa, ha voluto raddoppiare ed ha portato due ‘focari’: Pirotecnica del Sud di Galatina e Cosma di Monteroni. Ad entrambi sono andati gli applausi dei tantissimi che hanno seguito con curiosità le tradizionali ma anche innovative figure disegnate nel cielo con il solo fuoco della polvere pirica.
La sicurezza è stata garantita, con discrezione e professionalità, dai Vigili Urbani (coadiuvati dai volontari della Protezione Civile e delle associazioni d'arma), guidati da Domenico Angelelli, dagli agenti della Polizia di Stato, diretti da Giovanni Bono, e dai Carabinieri, al comando di Riccardo Musardo.
Il sindaco, Marcello Amante, molto presente in piazza, può tirare un sospiro di sollievo e pensare, con Cristina Dettù, assessore alla Cultura, ai prossimi eventi che galatinesi e turisti attendono “A cuore scalzo”.
ph di Mattia Margari