“Il problema delle occupazioni abusive e delle procedure di decadenza, riguardanti le case popolari "ArcaSud" in provincia di Lecce, deve essere affrontato al più presto. Nel corso di questi anni, da quando nel 2019 mi sono occupato della problematica, ho sollecitato più volte le istituzioni coinvolte per intervenire, ma il tema non è stato affrontato in modo radicale. Motivo per cui a oggi non è cambiato molto. La situazione, in generale, in alcuni casi è purtroppo peggiorata. A dimostrarlo l’ultima mia richiesta di accesso agli atti ad Arca Sud di pochi giorni fa, dalla quale emerge la mancanza di un cambio di direzione rispetto al passato: gli immobili occupati senza titolo sono circa 700. Numeri che preoccupano, e se in alcune situazioni si sono verificati lievi miglioramenti, come a Lecce, in altri gli illeciti sono aumentati in maniera preoccupante, come nei comuni di Casarano e Nardò. Per quanto si possano presentare casi di cittadini costretti a gesti disperati come l'occupazione, a causa di diverse difficoltà, bisogna chiedersi quanti siano realmente. Ricordo, ad esempio, il clamoroso caso di un sindaco di una cittadina nel leccese che occupava in maniera illegittima un alloggio popolare: un vergognoso caso emerso grazie ai miei approfondimenti. Una volta risolto, Arca è potuta tornare in possesso dell'immobile.
Relativamente alle procedure di decadenza, invece, parliamo di persone che avevano i requisiti per ottenere la casa popolare, poi persi per vari motivi, come a causa di un reddito alto. Lo scorso settembre ho incontrato il prefetto di Lecce per chiedere di intervenire preliminarmente, insieme agli organi competenti, sulle procedure di decadenza che interessano circa 400 immobili. Questo consentirebbe di affidare centinaia di alloggi a chi ne ha diritto, evitando che dietro la gestione delle case popolari si possa infiltrare la criminalità organizzata e la mala politica. Mediante segnalazioni, denunce ed esposti, ho verificato che ci sono persone che non hanno più diritto a occupare questi immobili.
Centinaia di famiglie attendono il loro turno in graduatorie che non scorrono mai. Bisogna intervenire, continuerò a sollecitare gli organi competenti, scriverò ancora al prefetto, ai sindaci, e presenterò un'interrogazione parlamentare. Inoltre a settembre intendo riprendere le visite nei comuni, nelle periferie, per parlare con i cittadini esasperati da questa situazione. È urgente ripristinare la legalità”.