Da giorni è posto all’attenzione dei salentini l’atto aziendale che la ASL LECCE si appresta ad inoltrare agli uffici regionali, ovvero lo strumento organizzativo principale, che dovrebbe essere elaborato nel rispetto della normativa nazionale e regionale. In tale atto aziendale, che la Giunta regionale poi dovrà recepire ed approvare, individua, tra gli altri, le Unità Operative Complesse (UOC) che rappresentano la spina dorsale di ogni Ospedale che meriti tale titolo, dotate di autonomia gestionale con a capo un Direttore (gli ex Primari). Il documento è fortemente penalizzante per il Presidio Ospedaliero di Galatina che in prospettiva sarà destinato, questa potrebbe essere veramente la pietra tombale, ad una molto probabile chiusura definitiva, portando a compimento l’azione di chi politicamente, perlomeno negli ultimi dieci anni, ha lavorato nelle stanze del potere per giungere a questo risultato. Di chi siano le “manine locali salentine” che di volta in volta intervengono per destabilizzare l’Ospedale di Galatina non possiamo saperlo con certezza, ma qualche teoria possiamo elaborarla ponendoci alcune domande: perché tanta fretta? Cui prodest? Forse qualcuno teme di non avere nel futuro più quell’influenza di cui ha goduto negli ultimi anni? Dal 2016 le decisioni regionali sono sembrate spesso irragionevoli, forse condizionate o indotte da “suggerimenti e consigli” dei potentati politici salentini che supportati da dati “confezionati” a proprio uso e consumo, apparivano perseguire interessi particolari a discapito di quelli generali. L’atto in discussione è un regolamento di organizzazione che non può essere frutto di un libero e assoluto potere del Direttore Generale, essendo questi tenuto al rispetto dei principi e criteri posti dalla Regione. La discrezionalità del Direttore Generale, quindi è regolamentata, in quanto deve seguire i principi e criteri dettati dalla Regione nel piano sanitario regionale.
Senza paura di poter essere smentiti, si può affermare che il documento oggi proposto ha seguito un percorso autonomo, non recependo la gran parte di quanto previsto per l’Ospedale di Galatina nei Regolamenti Regionali emanati negli ultimi anni. Quel che lascia sorpresi infine è la tempistica: un atto aziendale pensato e scritto nei primi mesi del 2024 con il contributo determinante dell’allora Direttore Sanitario Dott. Bray, poi dimissionario, che in una vista a sorpresa presso il Punto Nascita, si dice, ebbe ad esclamare “come posso chiudere un reparto come questo, non ha senso”. Successivamente giunsero le sue dimissioni. Chi prova a tutelare gli “interessi generali” nella ASL Lecce è sfortunato, non ha futuro. A distanza di oltre un anno la bozza dell’atto viene recuperata dal fondo del cassetto della scrivania per essere inviato in Regione per la sua approvazione da un Direttore Generale di fatto decaduto che siede sulla sua poltrona solo per “convergenze” politiche tra l’attuale Presidente di Regione e il prossimo e che dovrà essere adottato da una Giunta a poco più di 10 giorni dalla sua decadenza. Un documento che se approvato vincolerà il prossimo Presidente di Regione, la prossima Giunta regionale e il prossimo Direttore Generale della ASL Lecce perchè rappresenterà la cosiddetta “gestione consumata” lasciatagli in dote, con linee programmatiche già stabilite. Non tenerne conto potrebbe portare a sanzioni sino addirittura alla decadenza. L’autonomia del prossimo Direttore Generale resterà quindi inevitabilmente pregiudicata nelle sue eventuali diverse valutazioni e nelle sue scelte manageriali, compromettendo o comunque limitando la possibilità di soluzioni diverse o alternative rispetto all’assetto dell’Ospedale di Galatina. La classe politica galatinese protempore, oggi apparentemente distratta e silente, è chiamata a prendere posizione se non vuole essere ricordata negli annali come quella che mentre si creavano i presupposti per la chiusura dell’Ospedale restava inerme ad osservare.
Vito Albano Tundo
Coordinamento Galatina in movimento
Ps : allego uno schema riassuntivo di quanto previsto nell’atto aziendale ASL Lecce ponendo a confronto quanto si intende fare per i tre Ospedali periferici