Gentile Direttore, alla fine Nicola arrivò anche a Galatina. E precisamente al Cavallino Bianco per la prima del suo cortometraggio interamente realizzato con l’intelligenza artificiale e finanziato dal Comune di Galatina e dalla Regione Puglia.
In una sala gremita (di ragazzi delle scuole, più o meno interessati), davanti a ben due file vuote riservate ai giornalisti (presente solo un esponente di Telerama) e di fronte ad un drappello (nemmeno tutti gli eletti o nominati), di esponenti dell’attuale amministrazione molto compiaciuti di sé stessi, si è svolta la prima proiezione galatinese del cortometraggio “La magica storia del Pasticciotto”, già presentato a Bari e Lecce e pronto a sbarcare a Parigi (o almeno così hanno fatto sapere gli organizzatori).
Cortometraggio, si diceva, interamente prodotto con l’intelligenza artificiale più di un anno fa (per la tecnologica usata è equivalente ad un’era geologica fa) e ancora top secret per il grande pubblico.
E questo rimane un mistero anche in considerazione del fatto che per realizzarlo è stato usato denaro pubblico: non capisco infatti perché non lo si sia diffuso urbi ed orbi in ogni dove (a partire dai social sui quali il Sindaco pare andar fortissimo). Perché tenere chiuso nel cassetto (o sulle pennetta di pochi fortunati) questo prodotto e non invece renderlo fruibile ai più?
E mi sarei aspettato qualche domanda in questo senso ma un po’ l’assenza della stampa (libera e non), un po’ il mancato spazio al dibattito e alle domande hanno impedito di chiedere la ragione di questa scelta ai responsabili del progetto.
Mi auguro che prima o poi il prodotto sia messo a disposizione di tutti. Intendiamoci, non si tratta certo di un capolavoro e la storia lascia un po’ a desiderare sia nella ricostruzione storica sia nell’intreccio narrativo. Ma non è questo il punto.
Come ha detto il Sindaco in premessa “questo corto ci permette di promuovere una notizia e cioè che il Pasticciotto è nato a Galatina”. E va bene così in fondo.
Però se l’operazione è di promozione del territorio, continuo a non capire il perché di tanto riserbo e di tanta segretezza. Chissà? Magari lo capiremo strada facendo perché, sono certo, di ricevere risposte non c'è proprio speranza.
Nota a margine. Non conosco quanto sia costato l’evento di oggi e non mi interessa fare il moralista da gettone di presenza.
Mi auguro però che la presentatrice non sia tra le più pagate perché la sua presenza sul palco è stata veramente imbarazzante sia riguardo ai contenuti sia sulle modalità di espressione.
Checco Zalone avrebbe detto “ma è del mestiere almeno?” Forse no, ma sicuramente non lo sono coloro che l’hanno scelta per quel ruolo.
“La magica storia del Pasticciotto” e le domande senza risposte