Nel mese di luglio e dopo innumerevoli sacrifici ho conseguito la Laurea in Scienze Pedagogiche, e tra i miei progetti futuri c’è quello di approfondire i modelli educativi e formativi di intervento, magari con qualche corso di specializzazione o seminario specialistico.
Con mio immenso piacere, nel corso degli studi, ho scoperto l’esistenza di un personaggio per molti quasi sconosciuto a Galatina (me per prima), ma molto apprezzato tra le università ed i docenti italiani. Mi riferisco al pedagogista e filosofo galatinese Pietro Siciliani. Sono molti i riferimenti ed i testi sui quali ho avuto modo di approfondire gli studi universitari per gli esami.
Ho scritto di aver scoperto perché purtroppo a scuola poco o nulla si è parlato di questo importante studioso, per cui a me, come alla maggior parte dei miei compagni ed amici, era quasi sconosciuto: era solo colui al quale era intitolata la biblioteca a Galatina. Poi fuori da Galatina si è aperto un mondo!
Mi dispiace così notare come nella nostra cittadina poco o nulla si faccia per quello che forse è uno dei personaggi più illustri, come avviene peraltro anche per altri luminari, come ad esempio Pietro il Galatino, Marcantonio Zimara, Gaetano Martinez e Pietro Cavoti. Forse perché molto spesso chi ci governa (mi riferisco ad assessori e sindaci vari) hanno scarse professionalità nei settori per cui sono stati nominati, così gli interventi culturali sul territorio sono spesso di poca qualità e mirati più a soddisfare le esigenze delle associazioni amiche che ad alimentare la “fame di cultura” dei giovani.
Tornando all’illustre personaggio, il 19 settembre ricorre il 185° anniversario della nascita di Pietro Siciliani, e purtroppo mi duole osservare che nessuna iniziativa è in programma per ricordare un docente che tanto lustro ha dato alla nostra città. Per questo volevo sapere come mai il Comune (e soprattutto l’assessore alla cultura e al polo bibliomuseale) non abbia organizzato un’iniziativa per ricordare Pietro Siciliani, anche in considerazione del fatto che presso la biblioteca sono gelosamente custoditi molti dei testi facenti parte del Fondo Siciliani, che la biblioteca stessa è a lui intitolata e che ci sono quattro volontarie del servizio civile che potrebbero dare un aiuto nell’organizzazione (quindi non c’è nemmeno la scusante del poco personale).
Mi piacerebbe conoscere, come hanno già chiesto altri, quali sono le esperienze culturali che hanno portato il sindaco a nominare una giovane ragazza assessore alla cultura di una città che sull’aspetto culturale nulla ha da invidiare a nessun altra. Questo perché se sulla gestione dei rifiuti servono competenze specifiche nel settore, altrimenti si rischia di fare figuracce, la cultura e l’amore per la propria città (personaggi illustri compresi) o ce l’hai o non ce l’hai. E se ce l’hai sei molto attenta a valorizzare il territorio. Se non ce l'hai tutto passa nel silenzio e nel dimenticatoio più oscuro.
Ora vi saluto, nella speranza di vedervi in biblioteca per qualche evento culturale sul Siciliani, ed un augurio di buon rientro dalle ferie a voi e a tutti i cittadini galatinesi.
Se qualcuno vuole approfondire qui c'è il link dell'Università Bicocca: http://www.aspi.unimib.it/collections/entity/detail/141/
Gentile Giovanna, mi consenta di congratularmi con Lei per la Laurea in Scienze Pedagogiche appena conseguita. Il Suo entusiasmo per la "scoperta" di Siciliani e dei tanti uomini illustri galatinesi Le fa onore. Trovo però piuttosto ingenerose le sue considerazioni su Cristina Dettù, giovane assessore alla Cultura del Comune di Galatina. Mi sembra un po' troppo presto per tacciarla di non conoscenza della storia cittadina. Diamole ancora un po' di tempo prima di emettere giudizi definitivi. Devo dirLe, invece, che l'ho trovata molto umile ed attenta ad ascoltare le opinioni ed i suggerimenti disinteressati dei galatinesi che amano la propria città.
La vada a trovare. Tirate fuori, insieme, le idee migliori per ricordare Pietro Siciliani e dimostrateci che la vecchia politica, fatta di denigrazioni ed accuse, è definitivamente morta e sepolta. L'aria nuova a Palazzo Orsini non devono portarla soltanto i giovani che si sono messi in gioco e si sono impegnati nelle elezioni ma anche coloro che sanno fare bene il proprio lavoro e vogliono mettere a disposizione della comunità le conoscenze che hanno acquisito in anni di studi e sacrifici. Cari saluti. (d.v.)