E poi un giorno alla fine di viale don Bosco..

Inaugurato ieri sera il centro polivalente "P. Colazzo" con la prima data de "I Concerti del Chiostro"

E poi un giorno alla fine di viale don Bosco..

Se all'esterno fosse arrivato il rumore di un pallone che rimbalzava o quello umido di una bracciata in una vasca, forse nessuno si sarebbe avvicinato con curiosità. Vedendo da lontano quella struttura chiunque penserebbe a una palestra o a una piscina.
Ma ieri sera dal centro polivalente "Pierantonio Colazzo" si sono alzate nell'aria le note di un pianoforte e quelle di un violino. Lì, alla fine di quel viale buio in cui fino a poco tempo fa si raccoglievano solo vecchi copertoni o coppie desiderose di privacy, le luci si sono accese su un luogo che, all'apertura della nuova stagione de "I Concerti del Chiostro", ha voluto fare mille promesse, nonostante il suo volto ancora non completamente agghindato. La promessa della memoria, visto che è stato intitolato allo 007 galatinese che morì tragicamente a Kabul nel 2010; la promessa della riqualificazione, considerando che la zona della città in cui sorge è periferica; quella dell'aggregazione, puntando a giovani e anziani che in questo centro potrebbero avere il loro punto di ritrovo.
"Studiare, progettare, riflettere. Questo posto servirà soprattutto a tali azioni - spiega il sindaco di Galatina Cosimo Montagna - e si concretizzerà quel piano di miglioramento voluto nel 2007 da Sandra Antonica e che noi abbiamo portato a termine con gioia".
Per attivare il binomio periferia/cultura niente di meglio dunque di un concerto. "Io non ho l'orecchio allenato alla musica - sorride Sandra Antonica, vicesegretaria del PD per la Regione Puglia, già sindaco di Galatina - ma trovo che momenti come quelli proposti da "I Concerti del Chiostro" siano importanti per la ripartenza della nostra città. Il progetto di riqualificazione partiva dall'idea che, dall'ultima abitazione della via di Soleto fino ad arrivare all'ultima di via Gallipoli, passando dalla Chiesa Madre e dall'incoraggiamento di don Aldo Santoro a vivere la piazza insieme, Galatina deve essere tutta accogliente. Ecco allora la tangenziale, un anello intorno al quale mettere un asilo nido, il centro polivalente ecc. Un lavoro di tutti, di chiunque abbia voglia di muoversi, non solo la classe dirigente. Superare i nostri limiti è l'unico modo che abbiamo di vivere".
Largo quindi ai virtuosismi di Artur Jaron e Ludmila Worobec-Witek, dopo la presentazione ufficiale della stagione concertistica da parte di un Luigi Fracasso, presidente dell'associazione de "I Concerti del Chiostro", ottimista e contento del programma che impegnerà il suo gruppo per il prossimo mese e mezzo.
Qualche perplessità sull'acustica del luogo sorge però spontanea. Immaginare Eugenio Finardi o Simona Molinari, per citare i nomi più noti, in questa collocazione non perfettamente cucita addosso a chi fa musica a certi livelli, non è una cosa molto semplice. Ma il desiderio di dare fiducia alla novità non manca, soprattutto a quella legata al posto (il cui nome, a detta del sindaco, avrà comunque una commemorazione più dedicata, in accordo anche con la sorella di Pierantonio, Stefania, che ieri, vivendo ora a Roma, non era presente, pare per un invito troppo tardivo a partecipare).
Si spera che una volta chiuso il sipario sui concerti non si tardi a destinare quelle stanze a chi ha davvero l'intento di creare.
Di non far morire questa città.